Ecco la lista di tutti gli alimenti che non si possono mangiare in gravidanza

Durante la gravidanza, seguire una dieta sana è molto importante, sia per la mamma che per il bimbo. Ecco la lista di tutti gli alimenti che non si possono mangiare durante la gravidanza.

Dovresti avere una dieta bilanciata e anche evitare di mangiare troppo se riesci. In genere fino al terzo mese potresti mangiare normalmente, poi aumentare fino a 300 kg.

Devi riuscire a variare la dieta, anche se certe cose non devi assolutamente mangiarle.

Gli alimenti che non si possono mangiare in gravidanza

  • Uova poco cotte o crude, compresa la carbonara e la maionese
  • Pesce o carne poco cotti o crudi, come sushi o tartare.
  • Yogurt e formaggi non pastorizzati
  • Formaggi morbidi e ricotta
  • Cibi pronti o precotti
  • Il pesce spada. Questo pesce può contenere dei livelli nocivi di mercurio, che può intaccare il si
  • Alcool: può danneggiare la crescita del feto
  • Insaccati: sono ricchi di grassi e potrebbero far male ai bambini. In generale si evitano i salumi;

 

Ecco come comportarsi

  • Variare i cibi che si possono mangiare, se piacciono. Meglio affidarsi ad un nutrizionista esperto.
  • Mangia durante i 3 pasti con proteine e carboidrati sempre, poi aggiungi qualche spuntino sano in caso di fame
  • Includi sempre frutta e verdura ad ogni pasto.
  • Includi anche altri cibi liquidi, come latte scremato, succhi di frutta fresca e minestre.
  • Consuma una porzione di pesce azzurro ed una porzione di pesce bianco
  • Specialmente nel primo trimestre, assumi molti alimenti e integratori contenenti acido folico. Questa sostanza infatti aiuta a ridurre il rischio di difetti congeniti come la spina bifida. Fonti naturali di acido folico sono le verdure verdi come broccoli, cavoli, spinaci e piselli, e la frutta, come le arance.
  • Mangia molti cibi ricchi di ferro come carne rossa, pesce, uova, frutta secca, cereali e verdure a foglia larga.
  • Consuma cibi ricchi di calcio, come latte e formaggi: in questi mesi le tue ossa devono fornire questo elemento anche allo scheletro del feto, e rischiano di decalcificarsi.